2011: in Italia si studia ancora (solo) sui libri di carta. Quale futuro?

Con il 12 settembre 2011 prende il via un nuovo anno scolastico: ad affrontarlo ci sono quasi 8 milioni di studenti, tra quelli che tornano sui banchi di scuola e quelli che ci si avvicinano per la prima volta.

Parliamo del 2011: tra le tante cose, è l’anno in cui un computer ha battuto più volte i migliori campioni (umani) di Jeopardy!, gioco televisivo americano a cui si è ispirato anche il nostro “Rischiatutto”, condotto dal compianto Mike Bongiorno. Per farlo, il computer in questione, Watson, ha dovuto in più e più riprese:

  1. ascoltare un presentatore che pronunciava delle domande (spesso dei veri e propri giochi di parole)
  2. interpretare e comprendere correttamente la domanda
  3. ricostruire la risposta più plausibile avvalendosi delle fonti disponibili
  4. capire se era in grado di rispondere correttamente e quindi decidere di prenotare o meno la risposta, prima dei suoi concorrenti
  5. dare la risposta (a voce, per il tramite di un sintetizzatore vocale)

Questa tecnologia (di produzione IBM) è una realtà “odierna” ed ora è già in fase di impiego in ambito medico, dove Watson può essere immaginato come un novello “dottor House”, con la differenza che di Watson, volendo, se ne potranno negli anni costruire a milioni e di anno in anno saranno sempre “migliori”.

E’ in questo 2011 che prende inizio l’anno scolastico e abbiamo voluto raccontare di Watson e delle sue imprese per dare il senso di quello che c’è “là fuori” ad aspettare gli studenti di oggi, che in un futuro più o meno distante si troveranno ad affrontare un mondo del lavoro completamente diverso da quello che oggi ci possiamo immaginare: un mondo in cui i Watson di domani saranno onnipresenti e capaci di svolgere, in autonomia o meno, molti dei lavori per cui ancora oggi i nostri studenti vengono “formati”.

E’ un 2011 in cui la quasi totalità degli studenti italiani sfoglia “letteralmente” i libri di testo, perchè questi sono ancora per la maggior parte cartacei: e lo fanno in una scuola dove l’alfabetizzazione informatica non viene vissuta come una necessità assoluta per assicurare un’adeguata competitività in un mercato sempre più internazionale e complesso.

E’ una scuola dove le teorie sulle intelligenze multiple o la valorizzazione del pensiero laterale non si sono ancora tradotte in strategie e tecniche didattiche predominanti.

E’ una sfida difficile quella che devono affrontare gli studenti, molto più ardua delle temute prove INVALSI: si tratta di comprendere l’importanza di un’adeguata confidenza con gli strumenti informatici (che va al di là di Chat e Social Network) per poter contribuire a migliorare computer come Watson o ancora, realizzare altri progetti fantastici, risolvendo uno dopo l’altro problemi e sfide di cui magari oggi non si è neanche a conoscenza.

AutoCAD, 3ds Max, SolidWorks, Rhinoceros, Visual Studio, SQL Server, sono solo alcuni dei nomi di software che menzioneremo nelle nostre pagine, in quanto disponibili a costi particolarmente scontati (o addirittura gratis) per gli studenti (e spesso anche per i docenti), ad accompagnare migliaia di altri software già distribuiti con licenze Open Source.

Quello che conta però, più di tutto, sono le cose meravigliose che potranno essere realizzate impiegando questi software e dedicando tempo ed energie creative.

Un esempio da cui partire? Questo video, un vero e proprio “video racconto” davvero interessante!

The video cannot be shown at the moment. Please try again later.

Le versioni per studenti e docenti dei software commerciali

Alcuni software professionali arrivano a costare anche diverse migliaia di euro: immaginare che uno studente paghi queste cifre per poter imparare ad usare un software di questo tipo è uno “sforzo” che evidenzia una sproporzione tra le possibilità della persona e la cifra richiesta.

Alcuni software però, sono di fatto degli “standard” nel mondo lavorativo e per quanto delle alternative di libero uso stiano crescendo per quantità e qualità, quando si cerca lavoro tra le competenze richieste per molte posizioni c’è la conoscenza di certi programmi.

Per agevolare la formazione degli studenti e consentire loro di acquisire confidenza con questi programmi, le varie software house hanno predisposto la c.d. “licenza studenti”, un’espressione in alcuni casi impropria ma ormai parte del linguaggio comune.

Questo tipo di licenza, destinata spesso sia a studenti che a docenti, consente di accedere a prezzi estremamente ridotti a programmi professionali dal costo altrimenti “inavvicinabile”.

Un conto quindi pagare 1.500 euro o più per una suite professionale, un conto accederci pagando solo 300 euro, nel pieno rispetto della legalità.

In questo blog vogliamo dare spazio a queste licenze e ai software che sono venduti anche in questa modalità, per aiutare più persone possibile a cogliere questa occasione di risparmio.

 

I software a prezzo speciale per studenti e insegnanti